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CASA CAMPARI

ABITAZIONE UNIFAMILIARE

“Disegnare le case per Vittorio Moretti è stata un’occasione per testimoniare la mia idea sull’abitare oggi. Ritengo che la casa debba recuperare il suo significato primordiale, tornare a riproporsi come la casa di Adamo, capace di evocare la funzione primaria di protezione. La casa è rimasta nel subconscio il luogo dove l’uomo può rigenerarsi, può ritrovare se stesso, può recuperare la sua storia, la memoria, può fantasticare; è il luogo dove l’uomo può idealmente ricongiungersi con la collettività, e dove può sentirsi parte di un disegno comune. In quest’ottica disegnare una casa equivale al tentativo di trasformare le superfici richieste in spazi capaci di dialogare con gli elementi esterni.”

[cit. Mario Botta]

Le nuove residenze di via Campari, progettate nell’ambito del recupero dell’area ex Campari, curato da Mario Botta e Giancarlo Marzorati, sono l’eccezionale l’involucro di questa abitazione: gli ambienti interni si presentavano come una perfetta tabula rasa, un white cube di infinite possibilità progettuali, sul quale è stato particolarmente interessante intervenire dal punto di vista dello studio del colore e dell’illuminazione. Ogni ambiente della casa è stato analizzato nella propria composizione spaziale e distributiva, osservando attentamente le caratteristiche dell’illuminazione naturale ed artificiale, per proporre una gamma cromatica che permettesse di trasformare visivamente gli spazi con un segno distintivo.

È il caso dell’ingresso e della zona giorno, gli ambienti che per connotazione accolgono e danno una prima impressione su noi stessi, le zone della casa più pubbliche, dove si accolgono gli ospiti e dove mettiamo in mostra la nostra personalità e ciò che consideriamo degno di essere raccontato o ammirato (ricordi, libri, quadri, fotografie): la gamma di colori più adatti in questo caso sono quelli che stimolano lo scambio sociale, l’estroversione e la conversazione, che siano caldi come il giallo, ma non aggressivi (tonalità di curry, zafferano, oro, ocra, oliva).

Nelle zone più intime e private come i bagni, per connotazione i locali dell’acqua, dove regna il gesto ritmico e naturale del lavarsi, che rigenera e distende, sono indicati i colori freddi e rilassanti (tonalità di azzurro, verde acqua, blu, ma anche verde limone).

In maniera simile, le camere da letto rappresentano le stanze più riservate, deputate al riposo, al sogno e alle conversazioni più intime: sono da dosare i colori accesi, come i rossi, che creano insonnia, mentre sono da preferire le cromie tenui, che rilassano e moderano l’irritabilità (tonalità di azzurro, viola chiaro, lilla, lavanda). 

Sesto San Giovanni – 2013/2014

ph © Giuseppe Bellinelli